La sensazione di sentirsi osservati

La sensazione di sentirsi osservati

Frequentando la natura selvaggia mi capita sempre più spesso di percepire la presenza di qualcuno che mi osserva. Potrebbe trattarsi di un grande mammifero, o di un giovane uccello attento a non farsi scoprire dai predatori. A volte però hanno fatto scattare in me questa emozione anche piccoli esseri come topolini, rettili e alcuni grossi insetti. Quello che però non riesco a capire è che cosa innesca la scintilla. Nella mia mente si crea un allarme che non riesco a memorizzare, ma come un filo invisibile intercetta gli esseri viventi che mi stanno scrutando. In particolar modo quando mi trovo nei boschi, questo sesto senso emerge istintivamente. Ho scoperto col tempo però che gli animali sono particolarmente abili a intercettarmi, e prima di scappare si fermano ad osservarmi con attenzione. In particolar modo quando sono fermo e arrivano a me seguendo l’odore o solo per caso, prima di lanciare l’allarme cercano conferma del pericolo.

Cervo nobile, Cervus elaphus

Cervo nobile, Cervus elaphus

Non tutti i selvatici reagiscono allo stesso modo, i rapaci notturni, per esempio, si limitano ad osservare ruotando lentamente la testa per seguire con lo sguardo chi si avvicina troppo al loro rifugio, in queste situazione spesso non si riesce a vedere chi ci osserva.

Gufo comune

Gufo comune, Asio otus

Gli ungulati invece segnalano palesemente la presenza di estranei e si allontanano in fretta; altri, come i lupi, preferiscono allontanarsi in silenzio. Nel primo caso la mia sensazione di essere osservato trova conferma, nel secondo solo raramente.
Per esempio, i caprioli riescono a sentire il mio odore e a vedermi nella penombra avvicinandosi cautamente, ma quando decidono di allontanarsi lo fanno segnalando la presenza dell’intruso in modo fragoroso, abbaiando, saltando e spostando rami. Sembrano voler dire a tutti gli abitanti del bosco “qui c’è un pericolo state alla larga”.

Capriolo, Capreolus capreolus

Capriolo, Capreolus capreolus

 

Altrettanto rumorosi sono i cinghiali, i cervi e i daini che oltre ad avere un fiuto superfino sembra facciano di tutto per segnalare la loro presenza. Finché mi sento osservato e scopro lo spettatore, niente di strano, la natura ha le sue regole, ma quando questa percezione è forte e non riesco a scoprire l’osservatore penso che sia un falso segnale o solo un emozione di paura che però non riesco a controllare prontamente.
Analizzando a fondo per capire cos’è che fa scattare questa percezione mi sono accorto che sono segnali lievissimi che non riesco a distinguere in modo cosciente, probabilmente vengono percepiti dalla mia mente che reagisce d’istinto. Questa reazione che mi fa sentire osservato senza capire bene perché, mi emoziona e a volte mi spaventa. Per togliermi di dosso la paura, spesso ne cerco la causa, e con grande meraviglia in diverse occasioni ho scoperto che a provocare questa intensa emozione sono stati proprio i lupi.

Lupo, Canis lupus italicus

Lupo, Canis lupus italicus

I lupi infatti si muovono nei boschi come fantasmi, sono in grado di camminare sulle foglie senza provocare rumore e percepiscono la presenza di altri esseri con molto anticipo. Per quanto ne so, nella mia lunga esperienza il lupo è l’unico animale che si allontana in silenzio senza segnalare il pericolo, cerca di cancellare persino le sue impronte o di confonderle ritornando sui suoi passi. Probabilmente sfrutta anche i segnali di allarme degli altri animali e rimane distante per non farsi notare.

Cinghiale, Sus scrofa

Cinghiale, Sus scrofa

Vi racconto un episodio.
Aveva piovuto tutta la notte e quell’aria pulita che profumava di muschio mi riempiva piacevolmente i polmoni. Il buon giorno si vede dal mattino, pensai, anche se gli alberi grondavano ancora di acqua. Sentivo che avrei vissuto momenti emozionanti e che avrei goduto di una splendida luce. Il vento spazzava via le nuvole. Quando i primi bagliori del cielo incominciarono a schiarire la campagna nelle radure davanti a me, mi accorsi che non vi erano selvatici; ma mentre scrutavo con il binocolo ebbi la sensazione di essere osservato alle mie spalle. Era talmente forte questa sensazione che rimasi immobile con il binocolo sugli occhi, smisi di respirare e iniziai ad ascoltare con più concentrazione. Come in un incanto attivai tutti i miei sensi e percepii ancor più intensamente la presenza di creature in carne ed ossa ma non osai girarmi. Immaginavo quegli esseri che mi stavano guardando ancora più in guardia di me, in attesa del minino movimento per scomparire nella penombra del bosco. Con questa convinzione restai immobile, senza respirare, ma non riuscii a percepire nient’altro. Quando il respiro si attivò, spontaneamente pensai di essere stato scoperto e mi girai in quella direzione con la speranza di vedere qualcosa. Puntai lo sguardo nella radura alle mie spalle che si intravedeva appena tra gli alberi. Non vi era niente che potesse fare immaginare quella presenza, che solo un attimo prima avrei dato per certa. Impugnai di nuovo il binocolo, mi alzai in piedi e scrutai ogni angolo: niente di niente, solo erba cespugli e alberi. Un brivido di paura e una folata di vento mi destarono da quell’incanto. Aspettai ancora con la speranza che prima o poi qualche creatura si manifestasse, ma per tutta la mattina non vidi anima viva. Pensai, ancora una volta, di essermi lasciato trascinare da un emozione dovuta alle condizioni del momento ma senza ragionevole motivazione. Tornando indietro e percorrendo la radura notai con grande stupore le impronte dei lupi sul terreno bagnato. Ebbi così una doppia conferma che le mie percezioni, ancora una volta, erano giuste e che il lupo è un animale in grado di controllare il suo territorio senza farsi vedere.

2 Comments

  1. Maria Angela

    Vado spesso a fare escursioni nel nostro appennino tosco emiliano, a volte sola altre in piccoli gruppi, avevo un marito lucano e assieme a lui abbiamo percorso tanti sentieri del Pollino, anche in Alto Adige ho percorso sentieri sopratutto da sola. Quando ci si ferma tutti i nostri sensi sono in allerta, proprio come un animale selvatico. Ho avuto a volte molta paura, non so di cosa ma il respiro mi si fermava, riconoscevo un cinghiale, un capriolo e il respiro tornava, non sempre si riesce a capire “cosa c’è” si continua, il respiro e mozzato, l’allerta al massimo…ci si muove a volte ho inciampato, arrancato mi ripetevo che l animale più pericoloso e l uomo raggiungevo una radura, un posto sopraelevato, cercavo di calmarmi, fino ad ora ci sono riuscita. Ora lei mi da un ottimo motivo per stare tranquilla , l idea che un lupo mi osservi mi rassicura, penserò a questo durante le mie passeggiate non è la bocca della lupa il posto più sicuro? Seguo sempre il suo lavoro e lo apprezzo molto, complimenti per il suo libro . A presto

  2. A. Iannibelli

    Grazie Maria Angela,
    frequentiamo gli stessi sentieri e abbiamo la stessa sensazione, è molto bello. Devo dire che la “paura” in questo senso mi attrae, una volta superata ho bisogno di cercarla ancora … una specie di gusto che cresce intensificandosi. Vivere la natura con le sue intense emozioni mi affascina, veramente.
    In bocca al lupo

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