Fotografare la natura – GEV Cesena 14 maggio 2017

Fotografare la natura – GEV Cesena 14 maggio 2017

Nell’ambito del Workshop sulla fotografia naturalistica, organizzato dai GEV di Cesena, domenica 14 maggio ho accompagnato i partecipanti all’escursione fotografica naturalistica del Monte Fumaiolo.  Il monte Fumaiolo (1407 m s.l.m.) è un monte situato tra Romagna, Toscana e Marche. È noto poiché vicino alla sua vetta, a 1268 m s.l.m., è situata la sorgente del Tevere.
Un ringraziamento speciale ad Ylenya che è stata scelta all’unanimità per fare un resoconto della giornata.
Foto di: Antonio, Maria, Clara, Mauro, Gianni, Massimiliano, Claudio.

Foto di gruppo

Foto di gruppo

Caccia fotografica al Fumaiolo

In una calda mattina di Maggio, grazie alla collaborazione del gruppo GEV di Cesena e del bravissimo fotografo naturalista Antonio Iannibelli, un modesto gruppo di escursionisti ha avuto l’opportunità di avventurarsi presso il Monte Fumaiolo, ammirando così il suo paradisiaco panorama.

Qualche consiglio fotografico prima di partire

Qualche consiglio fotografico prima di partire

Partenza - Direzione Sant'Alberico

Partenza – Direzione Sant’Alberico

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Possibile impronta di lupo

Lo scopo dell’escursione era quello di fondere la natura con la fotografia, avvicinandosi il più possibile allo spettacolo che l’occhio umano è in grado di osservare. All’inizio del nostro percorso, abbiamo subito individuato le impronte di un lupo nel terreno intriso d’acqua, il quale si aggirava durante la buia notte nella zona di Faggio Scritto.

Consigli sulla tecnica fotografica

Consigli sulla tecnica fotografica

Subito dopo, un membro del gruppo ha riconosciuto un rospo comune che si mimetizzava con i colori della terra e che serena lasciava fotografare le sue forme e le sue sfumature.

Rospo comune, Bufo bufo

Rospo comune, Bufo bufo

Circondati dalla natura e dalla semplicità, trasportati dal leggero scroscio del torrente e dagli striduli cinguettii degli uccelli, eravamo diretti verso l’ Eremo di S. Alberico. Le menti viaggiavano nel tempo e improvvisamente apparve dinanzi a noi il grande Eremo, immerso nel verde della foresta e nel totale silenzio.

Eremo di Sant'Alberico

Eremo di Sant’Alberico

Sant'Alberico

Sant’Alberico

Dopo questo ennesimo spettacolo, i fiori con i loro splendidi colori e i bianchi soffioni ci trascinarono verso la Cella di S. Alberico, caratterizzata da un immenso prato, dove pascolavano tranquille delle mucche e da una trave in legno che fungeva da panchina.

Fiori di pero selvatico

Fiori di pero selvatico

Fiori non ti scordar di me, Myosotis

Fiori non ti scordar di me, Myosotis

Fiori di farfaraccio, Petasites hybridus

Fiori di farfaraccio, Petasites hybridus

Orchidea selvatica

Orchidea selvatica

Lezione su come fotografare fiori con sfondo

Lezione su come fotografare fiori con sfondo adeguato

Sigillo di Salomone, Polygonatum multiflorum

Sigillo di Salomone, Polygonatum multiflorum

Farfallina su fiore

Farfallina su fiore, Aporia crataegi

Farfalla su Non ti scordar di me, Licaena

Licaena su Non ti scordar di me, Aricia agestis

Colubro di Esculapio in cerca di sole

Colubro di Esculapio in cerca di sole, Zamenis longissimus

Arrivo al borgo di Cella

Arrivo al borgo di Cella

Sosta per il pranzo in compagnia delle mucche del borgo

Sosta per il pranzo in compagnia delle mucche del borgo

In seguito ad una breve sosta, abbiamo ripreso il giro del monte Fumaiolo fra i robusti alberi che ci conducevano alla fine del percorso.

Vecchio bosco di faggi

Vecchio bosco di faggi

Percorso tra i faggi

Percorso tra i faggi

Sosta vicino al casetta del custode dell'acquedotto tra i faggi secolari

Sosta vicino al casetta del custode dell’acquedotto tra i faggi secolari

Clara campionessa

Clara campionessa

Nel tardo pomeriggio si concludeva il nostro cammino e dopo aver percorso ben 14 km, decidemmo di rilassarci e confrontarci presso la località “la Straniera”.

Una foto di gruppo prima di salutarci, è stata una bellissima giornata

Una foto di gruppo prima di salutarci, è stata una bellissima giornata

Giornate che trasmettono strane, ma bellissime sensazioni, che diffondono tutti gli odori e i profumi dell’erba, dei fiori e degli animali. Durante il percorso le parole erano poche, bastava concentrarsi nell’osservare e nell’ascoltare tutto ciò che di fiabesco e stupendo ci circondava. I sentieri pietrosi e scoscesi rendevano le salite faticose, ma bastava fermarsi un momento ad osservarsi attorno e tutti i dolori sparivano grazie alla percezione di benessere e tranquillità che il monte è riuscito a trasmettere. Ylenya

1 Comment

  1. samuela

    Che dire!!!! Una meraviglia. Grazie

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