Un fine settimana all’Oasi WWF di Montovolo: il rifugio del ghiro -19-20 luglio 2025

Un fine settimana all’Oasi WWF di Montovolo: il rifugio del ghiro -19-20 luglio 2025

Di Antonio Iannibelli


Il fine settimana, 19 e 20 luglio, ci ha regalato un’esperienza davvero indimenticabile all’interno della suggestiva Oasi WWF di Montovolo. Un weekend interamente dedicato alla natura, all’esplorazione e alla scoperta della ricca biodiversità che caratterizza questo angolo incontaminato dell’Appennino bolognese.
L’iniziativa, organizzata in stretta collaborazione con il WWF, non è stata solo un’occasione per immergersi nella bellezza selvaggia, ma anche per compiere alcuni importanti lavori di ripristino ambientale.

E c’era anche un obiettivo speciale: sistemare la nostra base, una casetta di vecchia data, che abbiamo subito ribattezzato “Il rifugio del ghiro”. Qui, infatti, i ghiri scorrazzano indisturbati e il sottotetto offre loro un riparo ideale per il lungo letargo invernale. Un vero e proprio angolo di paradiso condiviso con la natura più autentica.

Il sabato è stato interamente dedicato all’esplorazione dei percorsi principali dell’oasi. Guidati dagli esperti naturalisti del WWF, Angelo e Giordana, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere da vicino la flora e la fauna locali. Abbiamo imparato a identificare le maestose specie arboree: castagni secolari che sembrano case per gli abitanti dei boschi, grandi carpini, ciliegi selvatici altissimi e tanti arbusti rigogliosi.

Numerosi i segni di presenza degli animali selvatici: tracce di caprioli, cinghiali, istrici e daini ci hanno raccontato storie silenziose di vita nel bosco. E poi, l’ascolto dei suoni: il tambureggiare ritmico del picchio rosso maggiore, la risata allegra del picchio verde, il canto melodioso di capinere e merli, il fischio inconfondibile della poiana e il tubare del colombaccio. Un vero e proprio concerto naturale che ha accompagnato l’intera giornata.

Non sono mancati momenti dedicati all’osservazione degli insetti, con molte farfalle che danzavano tra le fioriture selvatiche come l’origano rosso. La fotografia ci ha permesso di immortalare la bellezza dei paesaggi e dei dettagli più affascinanti.
A pranzo, un momento conviviale indimenticabile: spaghetti al pomodoro, insalata di tonno fagioli e cipolla, frutta km 0 e deliziosi dolcetti ci hanno riuniti. Abbiamo condiviso le prime impressioni della giornata godendoci la tranquillità del bosco sotto l’ombra protettiva dei grandi alberi, che come custodi attenti ci abbracciavano.

Al tramonto, dopo aver sistemato scoline e rete idrica, e posizionato le fototrappole, ci siamo ritrovati nel nostro rifugio. Un’emozione straordinaria: da quella casetta nel bosco non si vedono altre abitazioni, non si sentono rumori di macchine né di alcuna attività umana. Qui regna sovrana la natura, e forse non c’è posto migliore per capire quanto siamo invadenti noi umani nei confronti della flora e della fauna. Non sentivamo neanche il bisogno di parlare, tanto era forte e delizioso quel silenzio.

Poi gran parte della comitiva è ritornata alla vita normale, ma io, Leo, Liam e Luca siamo rimasti. Nulla sembrava fermare la nostra voglia di isolarci in quel paradiso, ma avevamo fatto i conti senza l’oste! Quando il buio è arrivato, Leo ha alzato un braccio puntando il dito indice verso la soffitta e drizzando le orecchie, avvicinandosi a me in cerca di conforto. Subito dopo, anche noi abbiamo sentito lo squittio dei ghiri, che si rincorrevano tra le assi dei solai e del tetto di quello che noi pensavamo fosse solo il nostro rifugio. Così, in compagnia dei ghiri, ci siamo riposati in un’atmosfera davvero speciale. Angelo ci aveva avvisati, ma ce ne eravamo completamente dimenticati!

All’alba, alle 5.45, il primo raggio di sole è entrato dalla piccola finestra, rimasta aperta tutta la notte, destandomi da quella movimentata ma assolutamente rilassante dormita con i ghiri. Leo si è svegliato più tardi e la prima cosa che ha chiesto è stata: “Dove sono andati i ghiri?”. Così ho avuto l’occasione di spiegare a lui e a Liam (Liam 13 anni, Leo quasi 6 anni) come vivono e si comportano questi simpatici roditori.

I ghiri erano spariti, come loro abitudine, ma un gruppo di uccelletti ha subito attirato l’attenzione: alcune cince, i codibugnoli e i picchi muratori, con i loro canti e i loro movimenti rapidi tra il fitto del bosco. Poi la poiana ha ripreso con il suo monotono fischio, e sempre dalla finestra abbiamo potuto vedere il passaggio veloce di un’upupa, di un gheppio, di una ghiandaia e di un falco pellegrino.

La domenica mattina sono arrivati altri amici oltre a Maria che è arrivata con tante cose buone da mangiare: orecchiette pugliesi con pesto e melanzane, insalate di verdura e caffè caldo.

Nella mattinata, io, Leo, Maria, Liam e Luca, abbiamo percorso il sentiero CAI 178 (Carbona-Montovolo) fino in cima al Santuario di Montovolo (912 m slm) e al Balzo di Santa Caterina (detto anche rupe delle streghe) da dove abbiamo potuto apprezzare il paesaggio mozzafiato lungo la valle del Reno. A sud la visuale si estendeva fino alla dorsale appenninica, con le cime più alte del bolognese, il Corno alle Scale, e a nord, tra la foschia della città di Bologna, potevamo intravedere la Basilica di San Luca. Nel pomeriggio con i bambini ci siamo dedicati a costruire un riparo e a montare le amache per goderci ancora meglio quel mondo fantastico.

Una bella sorpresa ci è stata riservata dalla fototrappola che avevamo piazzato nei pressi della sorgente: una clip unica di 20 secondi ha immortalato il volo di alcuni pipistrelli che si dissetavano nella piccola ma preziosa pozza d’acqua sorgiva! Questo ci ha fatto immaginare che gli abitanti di questa magica oasi, soprattutto quelli notturni, sono tanti e sarà interessante conoscerli.

Questi momenti, pensati per coinvolgere attivamente grandi e piccini, hanno approfondito tematiche legate alla conservazione dell’ambiente, all’importanza della biodiversità e ai gesti quotidiani che ciascuno di noi può compiere per tutelare il nostro prezioso patrimonio naturale. Sono stati proposti giochi educativi e discussioni stimolanti, che hanno rafforzato la consapevolezza sul valore inestimabile di luoghi come l’Oasi di Montovolo.

Il fine settimana si è concluso con un bilancio estremamente positivo. Abbiamo ripristinato i sentieri, tagliato l’erba con cura per salvaguardare le fioriture essenziali per gli impollinatori, pulito i locali del rifugio e sistemato le fototrappole. I partecipanti hanno espresso grande entusiasmo per l’opportunità di riconnettersi con la natura, imparare cose nuove e trascorrere tempo di qualità in un ambiente così prezioso.

Eventi come questo sottolineano l’importanza cruciale delle oasi WWF come Montovolo e di tutte le aree protette, veri e propri baluardi della biodiversità e luoghi fondamentali per l’educazione ambientale.
Con la speranza di ripetere presto un’esperienza così rigenerante, ci siamo lasciati con la promessa di continuare a sostenere la salvaguardia di questi tesori naturali. L’Oasi di Montovolo attende già i prossimi avventurieri!

Leo, Liam, Maria e tutti noi, non vediamo l’ora di ritornare quanto prima per vedere cosa avranno catturato le fototrappole!

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