Il Parco della Chiusa, conosciuto anche come Parco Talon, è un vero gioiello verde alle porte di Bologna. Deve il suo nome alla storica “chiusa” sul fiume Reno, un’antica opera idraulica che ne ha plasmato il paesaggio e la storia. Quest’area rientra nel SIC-ZPS “Boschi di San Luca e destra Reno” (codice IT4050029), a testimonianza del suo elevato valore naturalistico e della sua ricca biodiversità.
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Dopo la stimolante conferenza sul Ruolo naturale del lupo, che si è tenuta al Museo naturalistico di Pennabilli (RN), i colleghi GEV ci hanno gentilmente accompagnati per una visita del pittoresco centro storico di Pennabilli. La mite brezza primaverile e il melodioso canto degli uccelli hanno reso la passeggiata particolarmente piacevole, permettendoci di immergerci appieno nella bellezza del paesaggio che si trova interamente nel Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello.
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Di Antonio Iannibelli
Il taglio di alberi di una vasta area ha destato preoccupazione per le sue possibili ripercussioni sull’ecosistema locale.
Lo scorso 8 maggio 2025 le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) di Bologna, coordinati dalla Polizia Locale della Città Metropolitana, si sono recati nel luogo del taglio del Comune di Malalbergo con l’obiettivo di censire gli alberi abbattuti e verificare eventuali danni alla fauna selvatica.
Il 30 gennaio 2025, nel mezzo dei “giorni della merla”, ho visitato l’Oasi WWF di Montovolo, un’area naturale di straordinaria bellezza e valore ecologico. In compagnia dei rappresentanti del WWF nazionale e di alcuni volontari locali, ho esplorato questo territorio immerso nel cuore dell’Appennino bolognese, all’interno del Sito d’Importanza Comunitaria (SIC-IT4050013), con un’estensione di quasi 80 ettari.
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Di Antonio Iannibelli
Il Parco del Belpoggio è un’area pubblica situata nel Comune di San Lazzaro di Savena e fa parte dell’area contigua al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. Inserito nel sito di Rete Natura 2000 con il codice IT4050001, il parco è designato come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS). Questo status evidenzia l’importanza ecologica e la necessità di tutela di un’area che ospita habitat naturali e specie protette di interesse comunitario, contribuendo alla rete europea di spazi dedicati alla conservazione della biodiversità.
Di Antonio Iannibelli
Nella periferia di Bologna, nei pressi della zona industriale Roveri, si trova un piccolo angolo di natura che rischia di essere trascurato, ma che potrebbe invece rappresentare un’opportunità preziosa per la biodiversità e per il benessere della comunità locale. In questo spazio verde, pur essendo relativamente piccolo, si è sviluppata spontaneamente una ricca vegetazione, comprendente tra l’altro giovani alberi di vari generi e specie – come gelsi bianchi, farnie, olmi siberiani e campestri, bagolari, pioppi bianchi e pioppi neri cipressini, noci comuni, fichi -, una preziosa disponibilità di esemplari arborei che dovrebbe essere tenuta in grande considerazione, in previsione di un rimboschimento dell’area più che mai benvenuto nella lotta contro il riscaldamento globale. Questi alberi non solo contribuirebbero alla bellezza del paesaggio, ma offrirebbero anche rifugio e nutrimento a una moltitudine di specie animali.
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Di Antonio Iannibelli
Vi racconto una storia che mi tocca profondamente e che credo debba farci riflettere tutti. Nel cuore del Parco Don Bosco, a Bologna, due giovani faggi stanno lottando per la loro sopravvivenza. Un tempo facevano parte di un piccolo ecosistema rigoglioso, circondati da altri alberi, cespugli, e da un terrapieno che li proteggeva. Un angolo di verde, un vero polmone per la città, dove piante e animali coesistevano e contribuivano a rigenerare l’ambiente urbano.
Purtroppo, oggi la loro condizione è tragica. In seguito alla costruzione di una pista ciclabile, gli alberi che li circondavano sono stati abbattuti, il terrapieno che proteggeva le loro radici è stato asportato e le stesse radici sono state tagliate. Solo grazie all’intervento del Comitato Don Bosco (che ha segnalato al Comune la loro presenza) e del Comitato Besta i due faggi sono stati risparmiati, ma il danno è già stato fatto: oggi versano in uno stato che definirei “in coma” e, purtroppo, credo che le loro possibilità di sopravvivenza siano minime.
Di Antonio Iannibelli
Negli ultimi anni, la fauna selvatica di Bologna ha vissuto un’evoluzione significativa, diventando sempre più parte integrante del paesaggio urbano e naturale. Questo fenomeno rappresenta una ricchezza per la biodiversità locale, che però si trova a fronteggiare una crescente contraddizione: da un lato, la Costituzione italiana sancisce il principio della tutela ambientale e della biodiversità; dall’altro, le recenti modifiche normative sulla caccia rischiano di compromettere proprio quel delicato equilibrio che si vuole proteggere. La coesistenza tra fauna selvatica e insediamenti umani si scontra quindi con una legislazione che sembra muoversi in direzione opposta, generando un acceso dibattito sulla reale efficacia delle politiche ambientali adottate.
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Di Antonio Iannibelli
Recentemente, è stata fatta una scoperta straordinaria: due esemplari di faggio, Fagus sylvatica, sono stati trovati al parco Don Bosco di Bologna. Questo parco cittadino si trova a poche decine di metri sul livello del mare nel quartiere San Donato in zona Fiera District, una condizione rara che non favorisce normalmente la crescita di questi alberi. Tuttavia, notiamo che il Comune ha erroneamente catalogato questi alberi come Carpino bianco (Carpinus betulus).
Di Antonio Iannibelli
È meraviglioso vedere come la primavera porti nuova vita e vitalità anche al parco Don Bosco nel cuore di Bologna. La presenza degli uccelli che si moltiplica è un segno tangibile di questo rinnovamento stagionale. È stato osservato che nella prima settimana di aprile sono nati i giovani merli, che ora scorrazzano allegri per il parco, insieme ai nuovi nati delle cinciarelle, delle cinciallegre, dei falchi pellegrini e probabilmente molti altri piccoli abitanti alati che hanno fatto la loro comparsa.
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