Il cervo della Mesola

Il cervo della Mesola

Di Antonio Iannibelli

Il Bosco della Mesola, situato nella provincia di Ferrara, è una delle riserve naturali più significative in Italia. Venne creato come riserva di caccia per i nobili ed è stato teatro di molti eventi storici ma ha svolto un ruolo importante per la conservazione del cervo italico (Cervus elaphus italicus).

Nel corso del tempo il bosco ha subito varie trasformazioni ma la sua natura di riserva di caccia è rimasta costante fino a quando, nel 1977, è stata istituita la Riserva Naturale dello Stato “Bosco della Mesola”. Questa decisione è stata presa per proteggere la biodiversità unica presente all’interno di questa area e per preservare specie come il cervo della Mesola, divenuto poi il simbolo della riserva.

Oggi, il Bosco della Mesola è una riserva naturale che si estende per circa mille ettari e ospita circa 300 esemplari del raro cervo della Mesola. È sotto la gestione dei Carabinieri Forestali, un’unità afferente allo Stato italiano, i quali si dedicano con impegno alla salvaguardia della flora e della fauna locali.

La conservazione oculata di questo piccolo bosco continua a essere importante per la biodiversità italiana è un luogo di interesse storico e naturalistico per visitatori e ricercatori di tutto il mondo.
Il cervo italico, conosciuto anche come cervo della Mesola, rappresenta una specie eccezionale e di grande valore per l’ecosistema italiano. La sua unicità rispetto alle altre popolazioni europee di cervi lo rende particolarmente significativo in termini di biodiversità.

Nel 2010 è stato realizzato da ISPRA il Programma nazionale di conservazione del cervo della Mesola, un’iniziativa completa e ben strutturata per proteggere questa specie unica e preziosa. La sintesi delle informazioni sulla biologia del cervo della Mesola, insieme all’individuazione delle minacce alla sua sopravvivenza, forniscono una base solida per sviluppare strategie di conservazione mirate.
Espandere gli spazi dedicati esclusivamente al cervo e implementare miglioramenti ambientali all’interno del bosco rappresentano proposte sensate per assicurare condizioni ottimali per la sopravvivenza e la proliferazione dei cervi della Mesola.

Inoltre, l’idea di costituire nuclei alternativi in altre aree idonee, attraverso l’introduzione di un numero limitato di individui e la gestione della variabilità genetica, è una strategia importante per aumentare le possibilità di sopravvivenza a lungo termine della specie. Mantenere una varietà genetica sana è fondamentale per la resilienza delle popolazioni animali. È incoraggiante vedere un impegno così forte per proteggere e preservare una specie così preziosa.

Assaporare l’opportunità unica di partecipare al censimento dei rari cervi della Mesola il 2 dicembre 2023 è stato un vero privilegio. Trovarmi immerso nel cuore del Bosco, testimone diretto della vita selvaggia, è stata un’esperienza senza pari. Incontrare quegli animali magnifici, osservarli muoversi liberamente nel loro habitat naturale, ha risvegliato un senso di meraviglia e ammirazione profonda per la bellezza della natura.

La possibilità di catturare quei momenti fotograficamente è stata un’autentica gioia. Ogni foto scattata ha cercato di raccontare la storia di quell’esperienza straordinaria. Emozioni che arrivano da molto lontano, creature che in passato si sono trovate spesso puntati da un fucile da caccia e che oggi finalmente possono vivere protette in questo ambiente così incantevole come il Bosco della Mesola.
In quegli istanti, ho sentito la responsabilità di testimoniare e condividere la magnificenza di quel luogo speciale e delle sue creature. Le foto sperano di trasmettere non solo l’aspetto visivo, ma anche la profonda connessione emozionale che si è creata tra me e la bellezza selvaggia del Bosco e dei suoi abitanti.

Nel frastuono della loro fuga, ho osservato nei loro occhi la memoria del terrore ancestrale, la paura che ha plasmato la loro corsa. Eppure, nella potenza della loro fuga, ho intravisto anche un barlume di speranza, un’aspirazione verso un futuro in cui la calma e la sicurezza possano finalmente riprendersi il loro spazio. È stato come assistere alla danza tra la paura di un passato tormentato e la speranza per un avvenire più sereno.

Mi auguro che queste immagini possano, in qualche modo, catturare anche l’essenza di quell’esperienza straordinaria e sensibilizzare altri sull’importanza di proteggere e preservare simili tesori naturali per le generazioni future.

Il Bosco della Mesola, da vecchia riserva di caccia, preserva non solo il maestoso cervo italico, ma anche una ricca varietà di specie vegetali, tra cui imponenti lecci e un fitto sottobosco multiforme. Durante la mia visita in attesa di avvistare i cervi, ho avuto il privilegio di ammirare una miriade di altre forme di vita, tra cui muschi, funghi e numerosi uccelli.


L’incanto dell’arcobaleno che si dipinge nel cielo ha risvegliato in noi un sentimento di gioia e meraviglia, mentre il nostro cuore si riempiva di speranza e desiderio per una lunga vita al cervo italico e al bosco della Mesola.

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