No a primavere silenziose

No a primavere silenziose

Di Antonio Iannibelli

La proposta di abbattere gli alberi del parco Don Bosco di Bologna denota la volontà di ignorare un principio fondamentale stabilito dalla Carta Costituzionale.
L’articolo 9 della Costituzione italiana stabilisce il principio fondamentale della tutela dell’ambiente e, dopo la modifica del 28 febbraio 2022, “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, sottolinea l’importanza della natura e della biodiversità, nonché l’interesse per il benessere degli animali. Riflette la consapevolezza dell’impatto delle azioni umane sull’ecosistema e sulle future generazioni. Questa evoluzione costituzionale denota un impegno più chiaro e specifico da parte dello Stato italiano verso la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio naturale.
Forse agli amministratori è sfuggito questo particolare? Forse non conoscono il significato di tutela della biodiversità e degli ecosistemi?

In ogni caso, abbattere alberi è contro natura e contro ogni interesse pubblico. La protezione degli alberi, delle aree verdi e degli ecosistemi urbani, in particolare, è fondamentale per mantenere la qualità della vita nelle città e per la salute dell’ambiente.


Se da una parte tuteliamo e dall’altra distruggiamo, come facciamo a spiegare ai nostri figli questa contraddizione? Salvare gli alberi, in questo caso, del parco Don Bosco, potrebbe essere un esempio concreto per gli studenti della scuola Besta. Potrebbe essere un’opportunità straordinaria per sperimentare la natura in prima persona, osservare la diversità delle piante e degli animali, comprendere l’importanza degli ecosistemi e imparare come la tutela dell’ambiente influenzi direttamente le nostre vite. Stimolare la loro curiosità e l’interesse per la tutela degli alberi e dei suoi abitanti, incoraggiando i ragazzi a esplorare la natura intorno alla loro scuola, può contribuire a far crescere una generazione consapevole e impegnata nella tutela dell’ambiente.

Gli alberi ci offrono servizi ecosistemici gratuiti e sostenibili. Anche in questo piccolo appezzamento cittadino, funzionano come un filtro per mantenere l’aria pulita. Sono una barriera per l’inquinamento acustico e per le ondate di calore. Sono il rifugio per molti animali che magari scampano ad altri pericoli, diretti o indiretti dell’uomo, come la caccia, il bracconaggio e la riduzione degli habitat naturali.
Qui infatti trovano rifugio molti uccelli come il picchio verde, il picchio rosso maggiore, il picchio muratore, il rampichino, il regolo, la cinciarella, la cinciallegra, il codibugnolo, la capinera, il falco pellegrino, il fringuello, il pettirosso, la ghiandaia, il merlo, il tordo, lo storno, la civetta, la cornacchia grigia, i colombi, il colombaccio, le tortore, i parrocchetti dal collare, ecc.

A primavera, quando la vita esplode anche in questo piccolo bosco cittadino, arrivano i migratori estivi come l’usignolo, le rondini e i rondoni. Poi si aggiungono ai tanti canti quelli dell’upupa, del gruccione e del rigogolo; e per animare la notte non mancano gli assioli, i pipistrelli e le farfalle notturne.

Alcune di queste specie, come la capinera, il merlo, la ghiandaia e la cornacchia grigia, si riproducono in questa piccola area naturale, mentre altri nidificano nelle vicinanze, come i rondoni e il Falco pellegrino.
Nel sottobosco vivono molte piante arbustive che offrono rifugio e nutrimento a una vasta gamma di creature. Tra le loro foglie e nell’erba delle radure non è difficile incontrare ricci, lucertole, serpenti, cavallette e altri insetti.

Bisogna anche sottolineare che i picchi, i falchi, i rapaci notturni e i pipistrelli sono specie particolarmente protette, come stabilito all’articolo 2 della legge 157 del 1992. Queste specie sono esposte a minacce specifiche, come la perdita di habitat, l’inquinamento, il bracconaggio e le attività umane. In questo caso specifico, chi propone il taglio degli alberi non considera prima di tutto la perdita delle condizioni vitali di queste specie.

Se verranno ridotti, per esempio, gli alberi maturi, i primi a scomparire saranno proprio le specie particolarmente protette e di conseguenza tutti gli altri animali che utilizzano le loro nicchie. Il picchio verde e il picchio rosso, per esempio, si nutrono di insetti del legno che trovano nei tronchi marcescenti degli alberi maturi. Su questi grandi alberi, i picchi si riproducono scavando nicchie per costruire il nido, che una volta abbandonato diventa la casa di altri abitanti del parco. Il piccolo picchio muratore, l’assiolo, la civetta, gli scoiattoli e persino i pipistrelli trovano riparo nei buchi scavati dai picchi.
Molti altri insetti vivono sugli alberi che, a sua volta, sono fonte di cibo per i pipistrelli, per i rapaci notturni e per le rondini. Così, persino il falco pellegrino riesce a trovare il suo cibo e utilizzare le vicine torri della fiera district come posatoi per allevare i suoi pulli e per cacciare. Questo rapace diurno è un uccello fantastico ed è noto per essere uno degli animali più veloci del mondo in volo. Quando si tuffa in picchiata per cacciare la preda, può raggiungere velocità incredibili che possono superare i 300 chilometri orari.

Anche se di dimensioni ridotte, tutto questo quadro si chiama ecosistema: un puzzle dove ogni pezzo è un tipo diverso di animale, pianta, terreno, aria e acqua. Quando metti insieme tutti questi pezzi, crei un quadro che mostra come tutte queste cose viventi e non viventi lavorano insieme in un luogo specifico come un bosco, un prato, un fiume o persino un deserto.
Anche il Parco Don Bosco è una comunità di piante, animali e altre cose che vivono e che dipendono l’una dall’altra per sopravvivere. Questa interconnessione rappresenta uno degli aspetti chiave dell’ecosistema, in cui il cibo prodotto dalle piante supporta la vita di molti altri organismi. Gli animali mangiano le piante o altri animali per nutrirsi. Tutti insieme, lavorano per mantenere un equilibrio speciale, dove ognuno ha un ruolo importante da svolgere per mantenere l’ambiente sano e funzionante.


Se lo spazio vitale si riduce abbattendo i grandi alberi, si interrompe un ciclo naturale che esiste da sempre e non potrà mai essere sostituito da nuova piantumazione, perché, come detto, solo i grandi alberi hanno le caratteristiche per poter ospitare la ricchezza della vita degli ecosistemi.

I parchi cittadini sono come gioielli nel tessuto urbano, offrendo un rifugio verde e invitando le persone a connettersi con la natura. Sono come ponti che collegano il mondo caotico della città alla tranquillità della natura selvaggia, permettendo alle persone di riscoprire il legame con l’ambiente naturale.
Camminare tra gli alberi, ascoltare il canto degli uccelli e respirare l’aria fresca possono essere veramente rigeneranti! I colori delle stagioni, i tappeti di foglie e il cantare dei grilli sono dettagli meravigliosi! Ogni stagione dipinge il parco con colori diversi, dalle vivaci foglie autunnali ai verdi brillanti dell’estate. E il canto dei grilli e delle cicale aggiunge un’atmosfera magica, portando una serenità unica.
Già negli anni ’50 del secolo scorso, Rachel Carson ci metteva in guardia con il suo libro ‘Primavera Silenziosa’. La sua domanda risuona ancora oggi: vogliamo davvero assistere al silenzio delle primavere? Alla scomparsa dei canti degli uccelli, alla perdita dei colori delle stagioni, al lento scendere delle foglie e all’assenza del canto delle cicale? Tutto ciò per lasciare spazio al frastuono del traffico aereo e automobilistico? All’inquinamento luminoso e all’inquinamento dell’aria? Davvero crediamo di poter vivere la natura esclusivamente attraverso libri o schermi, trascurando la bellezza tangibile che ci circonda?
La tutela della biodiversità e la protezione dell’ambiente sono investimenti per il futuro.

Elenco delle specie osservate nel Parco Don Bosco:
Assiolo, Ballerina bianca, Capinera, Civetta, Cinciarella, Cincia mora, Cinciallegra, Codibugnolo, Colombaccio, Cornacchia grigia, Falco pellegrino, Fringuello, Gabbiano comune, Ghiandaia, Gruccione, Lucertola, Luì piccolo, Merlo, Parrocchetto dal collare, Passero, Pettirosso, Picchio muratore, Picchio rosso maggiore, Picchio verde, Piccione domestico, Pipistrello comune o nano, Riccio, Rondine, Rondone, Scoiattolo, Scricciolo, Storno, Tortora dal collare, Upupa, Usignolo.


Questa è una lista di diversi uccelli e animali che vivono o frequentano il parco cittadino Don Bosco, alcuni dei quali sono rapaci come la civetta e il falco pellegrino, mentre altri sono uccelli di passo come le rondini e i gruccioni. Alcuni uccelli sono molto comuni in Italia ma altrettanto importanti, come il merlo, il picchio verde, mentre altri potrebbero essere meno noti come l’upupa o più rari come il gruccione. Ci sono anche alcune specie di pipistrelli e altri mammiferi come lo scoiattolo e il riccio. Non mancano neppure i rettili come le lucertole e i serpenti.
Ci sono anche piccoli uccelli canori come l’usignolo, il merlo, il fringuello e il pettirosso che svolgono un ruolo significativo nel migliorare la qualità della vita nelle città come Bologna. La loro presenza e il loro canto possono aggiungere una dimensione naturale e rilassante all’ambiente urbano, contrastando il frastuono e lo stress della vita cittadina e contribuire a creare un legame prezioso con il mondo naturale.

È molto bello sapere che tanti cittadini sono determinati a salvare gli alberi del Parco Don Bosco! Questo dimostra un forte senso di comunità e una consapevolezza dell’importanza della biodiversità e degli spazi verdi per la qualità della vita e la salute dell’ambiente soprattutto in città.

Il comitato Besta continua a sensibilizzare e coinvolgere altri cittadini sulla questione, organizzando incontri pubblici, petizioni online e campagne di sensibilizzazione per aumentare il sostegno e la consapevolezza sull’importanza della conservazione del parco. Propone soluzioni alternative e sostenibili per affrontare le esigenze di sviluppo urbano senza sacrificare gli alberi e non solo quelli del parco Don Bosco.

7 Comments

  1. Meraviglia. Grazie Antonio

  2. Domenico Donà

    Fantastico

  3. Andrea Carloni

    grande composizione di foto e di ricordi , come una poeseia sulla natura

  4. Emmanuelle Rossini

    Grazie Antonio per questo gesto, non solo generoso di fronte al vivente, ma anche vitale di fronte alle generazioni presenti e future.

    Solo alzando la voce, senza arroganza ma con determinazione come te, possiamo creare il cambiamento che il pianeta necessita. Possiamo, ognuno di noi, fare qualcosa di concreto e ne sei la prova!

    Se hai bisogno di un’aiuto per questo tuo atto di cittadinanza, fallo sapere: che assieme, in quanto attori del cambiamento, siamo più forti.

  5. Luciano Podestà

    Antonio Iannibelli credo che questo reportage sul Don Bosco sia la cosa migliore che sia stata fatta e va assolutamente divulgata a tutti IMMEDIATAMENTE ed in primis mandato ai cellulare e site dei gestori della amministrazione da Bonaccini a Lepore in giù fino all’ultimo uscere ,affinché questa gente ignorante capisca che cosa significa la VITA gli Alberi la Natura e forse picchiando e ripicchiando su questi argomenti questi personaggi capiranno qualcosa

  6. Paolo Artoni

    davvero va divulgato. Purtroppo non vedo sensibilità verso i temi della natura e biodiversità tra gli attori del governo locale. Su questa tematica specifica e su tante altre. E soprattutto non si fa entrare la cittadinanza nella condivisione delle scelte,

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Facebook
Instagram
LinkedIn