Di Antonio Iannibelli
Cosa succede al nostro ambiente naturale quando i controlli svaniscono? Chi si prende cura della fauna selvatica se i corpi di vigilanza vengono fortemente ridimensionati? Questa è la domanda che ci siamo posti noi delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) di Bologna.
La nostra Associazione provinciale conta 434 soci di cui 258 sono Guardie Giurate Ecologiche Volontarie (dotate di Atto di nomina Regionale e Decreto Prefettizio) a cui andranno aggiunti i circa 40 allievi in procinto di sostenere l’esame di idoneità. Istituito dalla Legge regionale dell’Emilia-Romagna n. 23 del 3 luglio 1989, le GEV sono un presidio attivo sul territorio. Siamo cittadini che dedicano il proprio tempo libero alla tutela ambientale, agendo come Pubblici ufficiali con poteri di Polizia Amministrativa e assumendo il ruolo di Guardie Giurate particolari.
L’obiettivo di questo articolo è spiegare perché, come GEV, abbiamo scelto di rafforzare la squadra di vigilanza venatoria. Riteniamo che questa sia una priorità, soprattutto dopo il forte ridimensionamento dei corpi preposti come il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale. La nostra azione è un tassello fondamentale per contribuire a ripristinare controlli necessari per la sicurezza e la tutela del nostro patrimonio naturale. Personalmente, ho apprezzato molto questa scelta e ho partecipato con entusiasmo al corso di formazione organizzato dalla Regione Emilia-Romagna e svolto dagli agenti della Polizia Locale della Città Metropolitana di Bologna. Molto apprezzate sono state anche le lezioni, successive al corso ufficiale, che ci hanno consentito di fare pratica su casi reali. Inoltre, la presentazione ufficiale del calendario venatorio ci ha messo in contatto con il mondo dei cacciatori, che a noi guardie ecologiche oggi appare come un ritorno al passato.
La vigilanza venatoria come contrasto al bracconaggio
Il bracconaggio è una piaga che danneggia la fauna selvatica e l’ecosistema. Purtroppo, sappiamo che molti bracconieri provengono dal mondo venatorio e che la caccia illegale miete forse più vittime di quella legale. L’attività venatoria, a volte indirettamente e a volte a causa di “furbetti”, fa molte vittime innocenti tra gli animali selvatici, domestici e, in troppi casi, tra gli esseri umani. Il bracconaggio è una forma di violenza che la nostra società non può tollerare. Le GEV sono in prima linea per contrastare attivamente questo fenomeno, e ci auguriamo che tutto il mondo del volontariato si schieri con decisione contro questi crimini, perché per limitare i danni prima di tutto servono controlli immediati.
Sicurezza pubblica
I nostri controlli non sono solo a tutela degli animali, ma anche della sicurezza delle persone. Verificando il rispetto del calendario venatorio, dei regolamenti e delle distanze di sicurezza, preveniamo incidenti e rendiamo più sicure le aree rurali. Allo stesso modo, il nostro lavoro contribuisce a proteggere gli animali selvatici protetti, che troppo spesso sono vittime di uccisioni ingiustificate, anche solo per “divertimento”.
Ruolo di deterrenza
La nostra presenza costante sul territorio ha un effetto deterrente che scoraggia i comportamenti illeciti e può aiutare a ridurre i conflitti tra proprietari di terreni e cacciatori. La mancata conoscenza delle leggi e il mancato rispetto delle regole generano spesso forti tensioni. La nostra vigilanza può servire da ponte, assicurando un dialogo costruttivo e garantendo che tutti rispettino i propri diritti e doveri. In questo modo, i cittadini si sentono più protetti e l’attività venatoria diventa più sicura anche per i cacciatori che rispettano le regole.
A difesa dell’ambiente e della fauna selvatica
Il nostro lavoro è strettamente legato al rispetto delle leggi, in particolare della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio – e la Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 – Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria – in quanto legge esecutiva di quella nazionale. Controlliamo che le specie protette, come il lupo, l’aquila, l’orso, lo sciacallo dorato e tutti gli altri animali selvatici non inclusi tra le specie cacciabili, non vengano colpite. Verifichiamo inoltre che le specie cacciabili non vengano prelevate oltre i limiti consentiti dal Calendario venatorio, dai regolamenti e che il tesserino venatorio regionale (TVR) sia compilato correttamente, rispettando le giornate stabilite dal calendario.
Tutela della biodiversità
Abbattere predatori o specie protette non danneggia solo il singolo animale, ma compromette interi ecosistemi. Il nostro lavoro contribuisce a prevenire questo tipo di illeciti, proteggendo la catena alimentare e mantenendo l’equilibrio della biodiversità. La nostra missione è far capire a tutti che la difesa dell’ambiente è fondamentale per la nostra stessa vita, e che i continui illeciti rischiano di danneggiare così gravemente l’ecosistema da rendere impossibile anche l’esercizio della caccia.
La visione e le scelte del GEV di Bologna: formazione e collaborazione
La nostra forza risiede nella collaborazione sinergica e nella formazione continua. Per questo motivo, abbiamo scelto di concentrare i nostri sforzi in stretta collaborazione con la Polizia Locale della Città Metropolitana di Bologna. Il loro corpo di agenti, con la pluriennale esperienza e la profonda conoscenza del territorio, rappresenta per noi un partner fondamentale. Questa simbiosi si è concretizzata nella realizzazione di un rapporto convenzionato che non solo rafforza l’azione di controllo sul territorio, ma garantisce anche una formazione costante per le nostre Guardie. La nostra presenza, orientata alla prevenzione e all’educazione, unita all’azione investigativa delle forze dell’ordine nei casi più gravi di bracconaggio, crea un sistema di controllo capillare ed efficace, a tutela dell’ambiente e della legalità.
In un contesto in cui la pressione venatoria aumenta a causa di modifiche legislative non sempre coerenti con la Costituzione e la tutela ambientale, il nostro contributo ai controlli diventa ancora più cruciale. Il nostro impegno per il futuro sarà costante: puntiamo a rafforzare la squadra di vigilanza venatoria attraverso la formazione continua e l’organizzazione di nuovi corsi per integrare nuove forze in questa attività.
Il nostro obiettivo è grande ma siamo determinati. L’educazione ambientale che diffondiamo nelle scuole, nelle associazioni e tra i cittadini, unita alla vigilanza e alla collaborazione, ci porterà a proteggere sempre di più la biodiversità del nostro territorio.
Crediamo che il dialogo con tutti sia la strada giusta per raggiungere il nostro traguardo più ambizioso: fare in modo che ognuno si senta un “guardiano dell’ambiente“.
Conoscere per proteggere
La vigilanza venatoria parte dalla conoscenza. Per familiarizzare con la fauna selvatica e scoprire quali sono le specie più comunemente cacciabili nel territorio dell’Emilia-Romagna (tenendo conto che l’elenco ufficiale può subire variazioni), osserva le immagini qui sotto.