Educazione ambientale nelle scuole: il progetto Un lupo per amico di Antonio Iannibelli

Educazione ambientale nelle scuole: il progetto Un lupo per amico di Antonio Iannibelli

L’educazione ambientale è uno degli strumenti più importanti per formare cittadini consapevoli e capaci di prendersi cura del territorio. In questo percorso, il contributo dei volontari del Corpo Provinciale delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) è fondamentale. Tra questi, Antonio Iannibelli, naturalista, fotografo e profondo conoscitore del lupo, ha saputo trasformare la sua esperienza sul campo in un progetto formativo unico e coinvolgente, rivolto alle scuole primarie e secondarie della provincia di Bologna.

Da anni, Antonio studia, fotografa e segue in natura il lupo appenninico con discrezione, rispetto e competenza. La sua conoscenza diretta della fauna selvatica, accompagnata da immagini e video esclusivi gli permette di portare in classe non semplici informazioni, ma frammenti di vita selvatica autentica, capaci di catturare l’attenzione di bambini, ragazzi e insegnanti.

Accanto a lui, nelle attività rivolte alle scuole, c’è spesso la GEV Rossella Gilli, collega e amica di lunga data. Insieme hanno condiviso, all’interno del circolo fotografico Provediemozioni, anni di progetti fotografici e attività divulgative. Questa sintonia professionale e personale si riflette nell’efficacia dei laboratori: un equilibrio di competenze, emozioni e metodo.

La Carta dei Diritti del Lupo

Molti anni fa, proprio sul blog Italianwildwolf, Antonio ideò e pubblicò la Carta dei Diritti del Lupo, un documento simbolico che raccolse grande interesse tra appassionati, naturalisti e educatori. Partendo da quell’idea Antonio ha costruito una proposta strutturata di educazione ambientale condivisa con il settore formazione delle GEV e presentata alle scuole.

È così che nasce il laboratorio “La Carta dei Diritti del Lupo”, rivolto ai bambini dai 6 agli 11 anni. Il laboratorio, proposto per la prima volta alla Fondazione IU Rusconi Ghigi (Filla), ha riscosso un grande successo. Nel laboratorio i bambini vengono guidati alla scoperta del mondo del lupo attraverso attività creative, empatiche e partecipative, come ad esempio:

  • Il Passaporto del Lupo – Ogni bambino crea la propria identità di lupo, stimolando immedesimazione e sensibilità.
  • Aggiungiamo un diritto – Proposta e votazione di un nuovo “11° diritto”, per sviluppare pensiero critico.
  • Guardiani del lupo – Consegna degli attestati e foto finale, per lasciare un ricordo significativo.

Il risultato? Bambini coinvolti, curiosi, partecipi, piccoli “guardiani del lupo”, come recita l’attestato che ricevono alla fine.

Un Lupo per amico

Sulla scia del laboratorio della Carta dei diritti del lupo, Antonio ha sviluppato anche il laboratorio “Un Lupo per amico”, destinato alle classi della scuola primaria. Attraverso giochi, immagini e narrazioni, i bambini scoprono:

  • chi è davvero il lupo;
  • come vive nel suo habitat;
  • perché è importante proteggerlo e rispettarlo;
  • cosa significa biodiversità.

Il percorso mantiene l’approccio tipico di Antonio: educare attraverso l’emozione, mostrando la natura com’è, senza filtri, attraverso materiali fotografici e video di qualità eccezionale.

Per gli studenti delle scuole medie, dagli 11 ai 14 anni, è stato sviluppato un laboratorio più approfondito. Qui i ragazzi analizzano temi più complessi:

  • ruolo ecologico del lupo come selezionatore naturale;
  • equilibrio tra prede e predatori;
  • impatto delle attività umane sull’ecosistema;
  • importanza della biodiversità;
  • fake news e miti da sfatare.

A conclusione dell’incontro viene proposto un quiz interattivo, pensato per consolidare l’apprendimento e stimolare la discussione. Anche in questo caso, ogni partecipante riceve un attestato di “Esperto guardiano del lupo e dell’ambiente”.

I progetti ideati da Antonio si fondano su tre pilastri:

1. Esperienza diretta e competenza: Antonio porta nelle scuole non teorie astratte, ma anni di osservazione sul campo, con materiale autentico e scientificamente corretto.

2. Emozione e creatività: la narrazione, le immagini, i video e le attività manuali coinvolgono sia la sfera cognitiva che quella emotiva.

3. Partecipazione attiva: ogni bambino diventa protagonista, creatore, scopritore.
Ogni ragazzo si mette in gioco, riflette, decide.

Il risultato è un apprendimento significativo, duraturo e soprattutto… divertente.

Vuoi saperne di più o proporre il laboratorio nella tua scuola?

Le GEV svolgono i laboratori direttamente nelle classi, durante l’anno scolastico.
Chi desidera informazioni o vuole prenotare un incontro può scrivere a corpo@gev.bologna.it
Chi invece vuole approfondire il metodo di divulgazione o confrontarsi sulle attività può lasciare un commento qui sotto o contattare direttamente Antonio Iannibelli (mail fotografo.iannibelli@gmail.com – cell 347 2211326).

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