Storia di una foto

Storia di una foto

Dal libro Un cuore tra i lupi

A volte dietro una bella foto ci sono una serie di foto brutte, altre volte ci sono solo foto da cestinare raramente un solo scatto vale un fortuna… un esempio del primo caso.

Il sole era già alto nel cielo e mi accingevo ad andare verso la macchina quando un compagno di “branco” mi fece notare un grosso cinghiale che grufolava nell’erba alta. Era una delle tante mattinate in cui non avevamo visto lupi e pur di portare a casa qualche scatto, anche un cinghiale poteva andar bene. Era primavera inoltrata, aveva piovuto fino all’alba e nei campi l’erba era carica d’acqua. Quando arrivai a “tiro” mi ero bagnato fino in vita e dovetti disattivare il sistema di messa a fuoco automatico perché, trovandosi completamente coperto dall’erba, non riuscivo a mettere a fuoco il cinghiale.

Ma ben presto mi resi conto di non riuscire a fare buone foto neanche con la messa a fuoco manuale, del cinghiale vedevo solo una macchia scura in un mare di verde (1).

Il cinghiale

1 Il cinghiale

Sentito il mio odore, comunque, l’animale si allontanò e io rimasi senza foto e tutto bagnato. Cercai di ritornare sui miei passi e mi avvicinai alla macchina, girandomi di tanto in tanto per capire che direzione avesse prese il “solengo”. Vidi in lontananza un sagoma, ma non si trattava del cinghiale; impugnai il binocolo e con grande meraviglia scoprii che era un lupo(2).

Il lupo in lontananza

2 Il lupo in lontananza

Pensai che prima o poi avrebbe fiutato la mia presenza, cambiando immediatamente direzione, invece dopo una breve perlustrazione (3) puntò verso la strada asfaltata seguendo una pista che sbucava a pochi metri da me.

3 Il lupo si guarda intorno

3 Il lupo si guarda intorno

Non credevo ai miei occhi. Senza nessuna  indecisione il lupo sbucò dall’erba e attraversò la strada in un baleno. Ero lì ad aspettarlo, senza respiro, avevo impugnato il mio 500mm con la certezza di fotografarlo nel bel mezzo della strada asfaltata. Cosi fu, solo che alla prima raffica mi resi conto che la messa fuoco automatica non era attiva: avevo cambiato le impostazioni per il cinghiale. Il lupo era arrivato ben più vicino del cinghiale, come si vede dalla foto (4), e quindi inevitabilmente fuori fuoco in tutte le sette foto che scattai in quei pochi attimi.

4 Il lupo fuori fuoco

4 Il lupo fuori fuoco

Senza perdere la posizione e senza togliere gli occhi dal mirino spostai la levetta con l’indice sinistro riattivando l’AF, intanto il lupo era rientrato nell’erba alta dall’altra parte della strada e si accingeva a entrare nel bosco. Di nuovo la messa a fuoco automatica mi era d’impaccio, scattai un’ altra serie di foto sfuocate, l’erba tra me e il lupo era un ostacolo insuperabile (5).

5 Nell'erba alta

5 Nell’erba alta

Ma doveva oltrepassare un sentiero prima di scomparire alla mia vista e lo aspettai, lì non c’era l’erba (6). Scattai altre foto (7), finalmente a fuoco, mentre si allontanava (8).

6 Finalmente a fuoco

6 Finalmente a fuoco

7 Fiuta la mia presenza

7 Fiuta la mia presenza

8 Si guarda intorno

8 Si guarda intorno

Poi forse per aver sentito gli scatti o forse per aver fiutato il mio odore si fermò oltre il sentiero e mi intercettò al primo sguardo, aveva alzato la testa quel tanto che mi consentì di puntarlo nell’area centrale di messa fuoco (9).

9 Vede solo la lente del mio obbiettivo ...

9 Vede solo la lente del mio obbiettivo …

I suoi occhi in un secondo avevano incrociato i miei attraverso l’ottica, e poi via definitivamente nel bosco (10)…

10 Pochi secondi e via per la sua strada

10 Pochi secondi e via per la sua strada

La storia di una foto indimenticabile e negli occhi del lupo la meraviglia di essersi trovato dinanzi a un uomo dall’occhio di vetro.

Nikon D300s e 500mm Sigma a mano libera, 1/640 di secondo, ISO 800 e massima apertura f/4,5. Esposizione -0.3

4 Comments

  1. Andrea Bartoli

    che spettacolo… complimenti!

  2. Filomena

    Che incontro emozionante!

  3. Giovanna

    Storie di amore e di pace tra uomini e grandi carnivori scaldano il cuore! E per un attimo ci fanno scordare Daniza, M2 ed ora, tristissima vigliaccata, M6!
    Grazie caro Antonio

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  1. Il lupo la pioggia e l’erba alta | Antonio Iannibelli - […] … Doveva oltrepassare un sentiero prima di scomparire alla mia vista e lo aspettai, lì non c’era l’erba. Poi forse…

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