Il falco grillaio

Il falco grillaio

Il falco naumanni è un rapace del gruppo dei falconidae molto legato all’uomo.
Tra Puglia e Basilicata in terra di Sassi e chiese rupestri, tra cave di tufo e sterminati tavolieri si scrutano in cielo strani rondoni, tra migliaia di pali della luce e chilometri di fili si osservano sagome immobili in attesa che la preda esca allo scoperto. Percorrendo le numerose strade semi-deserte non possono passare inosservati la quantità di uccelli che frequentano questo territorio, soprattutto in agosto, questo ambiente sembra un deserto, povero di verde, di acqua e di gente. Tra le masserie abbandonate e agriturismi lussuosi, fra tante gravine e secolari uliveti in qua e là distese di fumo e di fuoco.

Dal_cielo_i_piccoli_falchi_cercano_osservando_l'operare_delluomo

Dal cielo i falchi osservano l’operato dell’uomo

Prima di arare i terreni le stoppie vengono bruciate

Prima di arare i terreni le stoppie vengono bruciate

Proprio tra fumo e fiamme è facile vedere le sagome del falco grillaio. Prima sospesi a sfidare il vento poi come un gioco tra le fiamme si posano, ripartono e volteggiano ancora. Con il binocolo osservo a testa in su, sfortunate cavallette che vengono ingozzate con curioso comportamento, la preda catturata tra gli artigli viene portata al becco allungando contemporaneamente le zampe e piegando la testa, mangiata con cura sempre in volo. Le parti indigeste e resti di paglia rilasciati nell’aria ricadono lentamente tra la fuliggine e la cenere sollevate dal calore.

Tra il fumo delle stoppie i falchi catturano facili prede

Tra il fumo delle stoppie i falchi catturano facili prede

Ho osservato in molte occasioni come il grillaio ha saputo sfruttare le abitudini dei contadini. In piena estate i terreni vengono preparati per la semina e gli agricoltori, come da antica tradizione, utilizzano il fuoco per bruciare le sterpaglie prima dell’aratura. In particolare la paglia del grano appena mietuto disposta in lunghi mucchi paralleli viene bruciata lentamente lasciando appena il tempo alle cavallette di sfuggire alle fiamme. Ma tra una linea di fuoco e l’altra gli insetti restano intrappolati, i falchi sembra conoscano bene questa situazione e ne approfittano per fare vere scorpacciate. Le picchiate degli uccelli a volte vengono anticipate dalle cavallette che nel tentativo di sfuggire saltano direttamente nel fuoco. Quando si dice dalla padella nella brace. Non posso provarlo ma sembra che i rapaci gradiscono soprattutto le cavallette arrostite. Ho cercato di contare quante cavallette possono essere catturate in questa facile occasione, anche una dozzina in una sola ora. In mancanza del fuoco un grillaio a malapena potrebbe raggiungere tale risultato in una intera giornata, infatti le cavallette si mimetizzano con l’ambiente e limitano i loro spostamenti proprio per evitare i predatori.

I falchi grillai sfruttano molto bene questa opportunità e ai primi segnali di fumo si dirigono a decine sul posto senza competizione sapendo che ci sarà per tutti cibo a volontà. Anch’io ho imparato e quando voglio sperare in qualche scatto fortunato non mi resta che indirizzarmi verso le colonne di fumo e l’odore acre del fuoco. Anche altri animali approfittano di questo evento magari per prede più grandi che costrette alla fuga dal fuoco si espongono troppo. E’ cosi facile vedere volteggiare anche la poiana (Buteo buteo), il nibbio bruno (Milvus migrans), il nibbio reale (Milvus milvus), e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), ma anche aspettare sui fili averla cenerina (Lanius minor), ghiandaia marina (Coracias garrulus), gruccione (Merops apiaster), ecc. Non mancano naturalmente le opportuniste cornacchie e qualche volpe. Questa antica tradizione, della bruciature delle stoppie, crea insomma una vera attrazione per i predatori e quindi anche per noi fotografi naturalisti. Non so se sia un effettivo vantaggio per il contadino, di sicuro lo è per il grillaio che dopo la fatica della riproduzione e prima di partire per il lungo viaggio verso l’Africa ne approfitta per rimettersi in forza.

Nibbio Bruno

Nibbio Bruno

Catturate le cavallette vengono consumate in volo

Catturate le cavallette vengono consumate in volo

Acrobati dell'aria mangiano in volo

Acrobati dell’aria mangiano in volo

Femmina in volo che mangia con le due zampe

Femmina in volo che mangia con le due zampe

Falco pecchiaiolo

Falco pecchiaiolo

Ghiandaia marina

Ghiandaia marina

Insieme a questa interessante abitudine è importante notare che in tutte le sue attività tale piccolo predatore è strettamente legato all’uomo. Gran parte dei falchi che vivono in questo territorio infatti nidificano nei centri storici di molti paesi e soprattutto della città di Matera. Se vi capita di visitare la città dei sassi e le chiese rupestri non mancate di affacciarvi sulla gravina nelle ore crepuscolari, oltre al fascino del passaggio tra il giorno e la notte potrete osservare il rientro dei falchi alla sera e l’uscita al mattino. Si tratta di centinaia di esemplari che vanno a caccia nei campi di giorno e che rientrano a dormire all’imbrunire al sicuro sui tetti e negli alberi della città.

Grillai in attesa delle prede

Grillai in attesa delle prede

Qui per fare buone foto ai falchi serve un teleobiettivo (500mm), un obiettivo normale (28-70mm) per i paesaggi e vi consiglio anche un obiettivo macro (100 o 200mm) e un buon binocolo. Un’occasione in più per conoscere uno dei paesaggi più spettacolari del nostro bel Paese. Tra la gravina di Laterza, il Parco della Murgia e l’oasi di San Giuliano si trova l’antica città di Matera dove potrete trascorrere una intera settimana in assoluto relax anche in piena estate.

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