Dopo un inverno mite è arrivata la neve. Avevo voglia di abbracciare i miei amati alberi e sono partito all’alba con la macchina fotografica, un panino e le ciaspole. A valle non pioveva da tempo ma quassù oltre i 1500 metri nell’ultima settimana aveva nevicato abbondantemente, le previsioni della giornata indicavano neve ma intanto il sole splendeva tra le faggete fino alle cime alte, tra i pini loricati. La temperatura intorno allo zero e la neve alta non consentiva di camminare agilmente ma le ciaspole in questi casi aiutano molto.
Dal Santuario della Madonna del Pollino ho attraversato le grandi faggete miste di abete bianco e dopo circa tre ore sono arrivato tra i pini loricati di Serra Crispo, poi seguendo il crinale sono sceso fino alla Grande Porta del Pollino.
Ma le sorprese come sappiamo in natura sono sempre in agguato, il silenzio all’improvviso è stato interrotto dal canto melodioso di alcuni uccelli che non avevo mai sentito prima nel Pollino. Uno di questi si è posato proprio sui rami del vecchio pino loricato che si trovava a pochi metri da me, l’ho osservato bene ma in quel momento sulla mia macchina fotografica avevo montato il 20mm. Si trattava di 4 merli dal collare proveniente dal mar Ionio che hanno sostato per qualche minuto sui rami dei loricati della Grande Porta per proseguire subito dopo verso nord.
Come da previsioni meteo dopo mezzogiorno è calata la nebbia e lentamente è ritornato a nevicare.
Il silenzio la magia della nebbia e l’assenza di ogni essere vivente mi ha fatto immergere completamente nel mondo selvaggio che ho cercato di catturare con qualche scatto fotografico.
26 marzo 2016, foto e testo di Antonio Iannibelli
La neve ha continuato a cadere per giorni accumulandosi sul massiccio del Pollino e formando una grande riserva di acqua che anche per il 2016 salverà tutti noi dalla siccità.
Sono incantata da tanta bellezza, sia del paesaggio che trasmette quiete, serenità, silenzio, meditazione e mistero, sia dalla professionalita e bravura dei tuoi scatti.
Complimenti e grazie per il pensiero.
Katia Magni