Un progetto per conoscere le cause di mortalità del lupo italiano, Canis lupus italicus
Di fronte alla proposta della possibilità di deroga alla protezione nel nuovo Piano di conservazione e di gestione del lupo (gennaio 2017, Azione III.7), il gruppo di ricerca di Italian Wild Wolf (http://www.italianwildwolf.com/) propone un programma di lavoro biennale, dal 1 novembre 2016 al 30 ottobre 2018, sulle principali cause di morte del lupo in Italia, in particolare intende approfondire le conoscenze sul bracconaggio, gli investimenti stradali e le cause naturali.
Il bracconaggio: troppo spesso leggiamo di lupi avvelenati, sparati, decapitati, impiccati o catturati con lacci e tagliole, ma è difficile dire quanti animali vengano realmente uccisi in un anno.
Gli incidenti stradali: sulle strade, sulle ferrovie e su diverse strutture umane, come acquedotti e recinti, si osservano animali morti accidentalmente, anche qui difficile capire le cause e quanti animali periscano ogni anno.
Le cause naturali: i lupi muoiono anche per cause naturali, di malattie come la rogna, di infezioni, come nel caso di ferite provocate accidentalmente, ma anche di fame, soprattutto quando si tratta di giovani in dispersione.
In questi ultimi casi può capitare di vedere animali nei posti più inaspettati e dal comportamento poco selvatico. Questi animali vengono erroneamente considerati pericolosi perché si avvicinano alle attività umane, ma molte volte si tratta solo di richieste di aiuto. In questi casi attivare gli enti competenti può contribuire a rendere più pacifica la convivenza con gli umani e forse salvare la vita a qualche lupo.
Con questo documento vorremmo coinvolgere tutti gli iscritti del nostro gruppo, ma anche le altre associazioni di volontari che si occupano a vario titolo di tutela ambientale, con l’obiettivo di attivare una raccolta dati fatta da osservazioni dirette e dalle notizie diffuse da tutti gli organi di informazione. Forse esistono anche altre forme di persecuzione che passano inosservate, chiediamo quindi di segnalarci tutto quello che ritenete possa arrecare danno a questa specie così sensibile e così importante per il nostro ecosistema.
Tutti possono dare informazioni (fornendo le proprie generalità e un recapito telefonico) su lupi morti, e in caso di osservazioni dirette fornire con precisione data, luogo, e la presunta causa di morte, oltre a qualche immagine dell’animale morto. Per indicare la posizione con precisione soprattutto in montagna o nei boschi il cellulare può essere molto utile e rapido, alcune applicazioni possono inviare la posizione esatta e mostrarla direttamente sulla cartina.
Nel caso, invece, di notizie diffuse dai media bisogna fornire data, testata/sito, e tutto il necessario per poter verificare la fonte. E’ possibile anche inviare le informazioni in modo anonimo scrivendo a festadellupobo@gmail.com o telefonando a 347 2211326 (Antonio)
Gli scopi:
– Cercare soluzioni per ridurre la mortalità degli animali
– Individuare quali sono le zone a più alto conflitto con le attività umane
– Stabilire quale sono le cause principali di morte
– Avere un’idea più chiara degli effetti esercitati dal bracconaggio e dalle attività umane
Vorremmo realizzare un documento che possa aiutare anche la ricerca scientifica sul numero (più vicino possibile alla realtà) di lupi che vengono uccisi ogni anno così da dare il nostro contributo alla salvaguardia del Canis lupus italicus.
Bologna Gennaio 2017
Antonio Iannibelli
Fabio Quinto
Gabriella Rizzardini
Laura Genta
Maria Perrone