Da un semplice baratto in rete è nato un interessante viaggio.
Giuseppe aveva postato un’immagine della Rosalia alpina (Coleottero) e il desiderio di conoscere questo “gioiello” della natura mi ha fatto rispondere che avrei voluto fotografarlo anch’io. La replica di Giuseppe non si è fatta attendere e mi ha fatto una controproposta: “se mi porti sulle tracce dei lupi, ti porto nel mondo degli insetti”; “affare fatto” è stata la mia risposta.
Ci siamo dati appuntamento alle 5 del mattino al bar Biancospino a Cropani e senza troppe chiacchiere abbiamo preso la strada per il Santuario della Madonna del Pollino. Da lì belli carichi, anche di voglia di divertirci, ci siamo diretti verso le cime. Passando tra le maestose faggete del Fosso Iannace, il Piano di San Francesco e la doverosa tappa alla sorgente Pittacurtu, abbiamo raggiunto la Grande Porta, dove finalmente abbiamo scaricato le provviste e il necessario per la notte. I pini loricati erano più maestosi che mai ma decidiamo di raggiungere la vetta di Serra delle Ciavole per fotografare il tramonto. Tra i tanti cavalli e le genziane ancora in fiore arriviamo sulla serra con il sole già basso all’orizzonte, da qui le sagome dei secolari pini loricati diventano forme bizzarre disegnate dalle sfumature calde del tramonto.
Il passaggio dal giorno alla notte è sempre fantastico ma da quassù non ci sono paragoni. La scelta della giusta inquadratura non è difficile, un grandangolare, la ripresa dal basso e via gli scatti si susseguono veloci. Il sole è andato a dormire ma le mille sfumature sono ancora lì per addolcire l’arrivo della notte. Incantato come in un sogno, ho la sensazione di essere osservato, fatico a girarmi ma i colori caldi del tramonto si spengono e il chiaro di luna non consente alla notte di manifestarsi. Il riflesso della luna, alle mie spalle, mette in evidenza persino il mare, da questa distanza sono veramente poche le volte in cui si può osservare uno spettacolo del genere.
Al mattino è ancora la luna la protagonista, che prima di tramontare tra il Pollino e Serra del Prete sembra aspettare il sole che con i suoi raggi radenti non consente al buio di assumere consistenza.
Il sole si affaccia sul mare del Golfo di Taranto per seguire la luna e lascia una scia dorata sulle onde ben visibile anche da quassù.
In questa specie di nascondino il sole e la luna ci hanno regalato un fine settimana straordinariamente luminoso consentendoci di poter dormire nel nostro sacco a pelo solo al riparo della faggeta. Queste condizioni atmosferiche permettono agli insetti xilofagi, che vivono tra i tronchi marcescenti dei pini loricati, di essere attivi e questo ci ha permesso di catturare immagini, con i nostri obiettivi macro, dai colori e dalle forme straordinarie.
Come spesso accade in natura niente può essere programmato, così in questa occasione non abbiamo visto né la Rosalia alpina né i lupi ma la grande Madre è talmente meravigliosa che ogni volta ci affascina con nuove scoperte e ci costringe in qualche modo a ritornare.
Sei bravissimo
Splendido racconto corredato da altrettanto splendide immagini!
Bellissime foto! Grande atmosfera. Una boccata di “ossigeno” in un periodo di “asfissia”. Grazie.
Una carrellata di immagini che donano emozioni e relax al tempo stesso… sempre bravissimo.!!..
Queste foto sono stupende
Immagini Divine!
Immagini Divine!!
Un viaggio incantevole…!!!! Bravo!
L’immensa bellezza della natura è lì per tutti, ma tu ne sai cogliere ogni suo particolare, ma soprattutto ne ritrai l’anima, tanto da farne sentire i profumi, i colori, e persino i suoni, come in una gioiosa opera d’arte!
Complimenti Antonio, scatti meravigliosi!
Grazie Maria, la natura è la bellezza in assoluto. Quando vuoi facciamo un camminata tra i nostri monumentali pini loricati
E veramente un bellissimo passaggio, in ogni singolo particolare, non hai trascurato nessun dettaglio, complimenti davvero!
Meraviglia!!!
Vien voglia di tornare lassù, tra
i pini antichi, ad ammirare il tramonto e l’alba, nel silenzio….
Grande spettacolo della natura!
E foto bellissime!