Nel corso del nostro ultimo viaggio di marzo 2017 a Peniche, io e Maria, c’eravamo ripromessi di tornare al più presto in questi splendidi luoghi che non avevamo potuto raggiungere a causa delle condizioni avverse del mare e per mancanza di tempo. A giugno speravamo nella clemenza del dio Nettuno per sbarcare sulle isole dell’arcipelago delle Berlengas, la prima area protetta del mondo, e inoltre volevamo visitare Nazaré, famosa per le onde più alte del mondo.
Purtroppo non è stato possibile ottenere informazione certe per il nostro viaggio ma siamo partiti con lo spirito d’avventura che sempre ci accompagna!
Arrivati a Peniche sabato sera ci attendevano Celestino e Elena alla casa sull’oceano, Surfness Lodge .
Programmiamo per il giorno dopo di recarci al porto con il necessario per passare la notte sull’isola semmai fossimo riusciti ad arrivarci. L’impresa non è stata facile perché ci sono tante compagnie di navigazione che organizzano gite giornaliere sull’isola ma noi eravamo interessati a rimanere la notte ed essere sicuri che al giorno dopo ci fosse una barca a riportarci indietro.
Alla fine riusciamo a partire con un gommone della compagnia Feeling Berlenga!
Di fronte a Peniche, a circa 10 km, l’arcipelago delle Berlengas è un avamposto della natura a uno stato ancora quasi selvaggio. Costituito da tre gruppi di isolotti: Estelas, Farilhões e l’isola di Berlenga che conservano una vegetazione locale lussureggiante con specie uniche (http://www.berlengas.eu/en/natureza/terra).
L’arcipelago è stato la prima area protetta del mondo. Infatti nel 1465 il re Alfonso V proibì la pratica della caccia nella Berlenga Grande. Nell’intenzione di preservare l’ecosistema e la biodiversità di questo arcipelago dalle caratteristiche così peculiari il 3 settembre 1981 fu creata la Riserva Naturale delle Berlengas. (Fonte Wikipedia)
Numerose specie di uccelli trovano qui un rifugio ideale per nidificare o per fare una sosta durante i lunghi viaggi migratori. La presenza più importante è senza dubbio quella dei gabbiani, che si trovano ovunque. Si avvistano inoltre specie a rischio di estinzione, come l’uria, passeriforme simile a un piccolo pinguino, scelto come simbolo della riserva. Arrivati a Berlenga, l’unica isola abitata, abbiamo subito intrapreso il sentiero per la Fortezza di São João Baptista per chiedere se potevamo passare la notte nel forte.
Arrivati al forte abbiamo letto che la gestione era affidata all’Associação dos Amigos da Berlenga con l’obiettivo di conservare, migliorare e mantenere il forte e renderlo accessibile al pubblico. La fortezza fu edificata nel 1651, sulle rovine di un antico monastero, con l’obiettivo di impedire l’occupazione dell’isola da parte dei corsari nordafricani o di potenze nemiche.
La stanza era disponibile, abbiamo prenotato e abbiamo continuato il nostro giro dell’isola.
Abbiamo passeggiato lungo i percorsi della riserva patrimonio dell’UNESCO prima di fare un giro su una barca per ammirare alcune grotte dell’isola sulle cui rocce stanziano colonie di cormorani. La guida, come sempre nelle isole, ci ha raccontato le storie delle forme delle rocce somiglianti a vari animali e oggetti: l’elefante, la balena, il cuore, il profilo del gigante, ecc.
Siamo arrivati fino al villaggio dei pescatori, passando per vari punti panoramici, dove si trova il ristorante Mar&Sol e dove si possono assaporare deliziosi piatti di pesce fresco e dei prelibati crostacei, percebes, che si trovano solo sulle costiere rocciose dell’Oceano Atlantico in Portogallo e Galizia.
L’aspetto più affascinante di trascorrere la notte sull’isola è quello di vedere tutti i visitatori che alle 17 prendono le ultime barche per rientrare a Peniche mentre sull’isola rimane solo chi ci lavora e i pochi fortunati come noi. Cerchiamo una postazione per aspettare e ammirare il tramonto che ci regala uno spettacolo indimenticabile dai toni caldi e dal paesaggio veramente incantevole. Gli uccelli con le loro acrobazie sembrano in festa per salutare il sole che si immerge lentamente nell’oceano.
Come in un incanto il silenzio scende sull’isola e si possono finalmente sentire solo i versi dei gabbiani e il suono del mare. Una magia unica per osservare le stelle a pancia all’aria sui lettini della grande terrazza del Forte.
Ritorniamo tutti entusiasti nella nostra camera e ci addormentiamo aspettando che l’alba arrivi e ci regali nuove emozioni.
La giornata è bellissima e il mare presenta sfumature insolite, turchese, azzurro, verde mentre il sole è alto in cielo, non resistiamo e ci tuffiamo. L’acqua è fresca ma gradevole, raggiungiamo a nuoto una spiaggetta frequentata dai gabbiani e lì godiamo del caldo dei raggi di sole.
La nostra giornata sull’isola di Berlenga arrivava alla conclusione e dopo un pranzetto a base di pesce rigorosamente alla griglia rientriamo a Peniche.
Dalla terra ferma avevamo tutto il tempo per godere di un altro tramonto, questa volta guardando l’isola dalle grande falesie di Peniche. Percorriamo la strada da Baleal verso Praia da Gamboa per raggiungere il faro di Cabo Carvoeiro, facendo una mezza circumnavigazione della penisola. Facciamo una sosta sulle dune della spiaggia di Gamboa e subito la vista di una pernice rossa con i piccoli cattura la nostra attenzione. La pernice è un animale schivo, perché specie cacciabile, per cui è stato difficile ma divertente poter catturare qualche immagine da portarci a casa. Girando per le dune però abbiamo scoperto che si tratta un habitat particolare per tanti altri animali, insetti e flora, come ad esempio il giglio marino e il fico degli Ottentotti.
Il sole cominciava a calare e dovevamo scegliere una postazione migliore per fotografare il tramonto del sole sull’arcipelago di Berlengas, gli scogli nei pressi di Cabo Carvoeiro ci offrivano una cornice fantastica per i nostri scatti.
Siamo ritornati sugli scogli anche all’alba per poi proseguire il nostro viaggio verso Nazarè che si trova a 60 chilometri a nord di Peniche.
Nazarè oltre ad essere una bella località balneare sulla costa d’Argento, ha una grande spiaggia sabbiosa sull’oceano, tra due promontori dove si trova il vecchio villaggio.
Sul promontorio a picco sull’oceano in posizione dominante sulla baia c’è il quartiere Sitio, raggiungibile anche con una funicolare da Praia, ove si trova la famosa chiesetta di Nossa Senhora de Nazarè.
Nazaré però è famosa anche perché qui le onde sono altissime, oltre 30 metri, per effetto del canyon sul fondale marino profondo 5000 metri e lungo 230 chilometri, che produce il fenomeno dell’espansione, in sostanza sarebbe come se l’acqua si caricasse prima di incontrare i fondali più bassi.
E’ qui che negli ultimi anni, i professionisti del surf estremo hanno cavalcato le onde record più alte e, sempre a Nazarè, durante una competizione di Extreme Waterman Challenge nel 2013, l’hawaiano Garrett McNamara ha conquistato il record del mondo cavalcando un’onda alta oltre 29 metri. Le super onde si formano nel mese di febbraio e questa cittadina viene presa d’assalto non solo dai big-wave surfing provenienti da tutto il mondo ma anche dai turisti che trascorrono ore ammirandole, scattando fotografie e realizzando video.
Bene il nostro viaggio è giunto anche questa volta a malincuore al termine e dobbiamo dirigerci all’aeroporto di Lisbona per fare rientro a Bologna.
Adesso però abbiamo voglia di condividere queste belle emozioni e vi facciamo una proposta: un viaggio fotografico alla scoperta di Peniche e l’isola di Berlenga, dal 2 al 9 giugno 2018.
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Bellissimo, mi avete fatto venire voglia di visitarla!!
Fantastici paesaggi! Grazie per avercene fatto innamorare con le tue foto stupende! 🙂
Fantastici paesaggi! Grazie per avercene fatto innamorare con le tue foto stupende!
Le foto sono bellissime Antonio..