La luna piena per me ha sempre avuto un’attrazione irresistibile, da bambino mi incantavo per ore ad osservarla. Anche quando pensavo di non avere più nessun desiderio da chiederle non riuscivo a prendere la decisione di distogliere lo sguardo e di rientrare in casa. Era come un magnete, mi catturava. Durante le notti in cui splendeva mi svegliavo sempre a casa di mio nonno e intravedevo tra le grosse tavole di legno del soffitto qualche raggio. Restavo a fissarla solo immaginando il suo splendore. Era come dormire tra le stelle.
Man mano che sono cresciuto è aumentata questa attrazione e di tanto in tanto devo dormire in un bosco, soprattutto con la luna piena, per stare meglio.
Alle quattro della notte tra il 7 e l’8 aprile 2020 (anno Covid-19) mi sono svegliato con la luce della luna che filtrava attraverso i fori della tapparella ed ho ripensato alle vecchie tavole del soffitto di mio nonno. Mi sono alzato, sono andato in terrazzo, ho preso il teleobiettivo e ho scattato una foto. Osservando i crateri ingranditi ancora una volta mi sono incantato e ho pensato ai lupi, ho sentito il bisogno di ululare. Ho riflettuto sul perché i lupi ululano alla luna, per la prima volta in maniera diversa. Sono rimasto in terrazza per quasi un’ora, sono ritornato coi pensieri alla mia infanzia, poi il freddo mi ha risvegliato dall’incanto e felice come un bambino sono ritornato sotto le coperte.
Bellissima foto, sembra veramente di poterla toccarla con un dito.
Una vera magia, come solo Antonio ci sa regalare.
Come sempre i tuoi racconti sono così belli che è un pò come osservare incantati la luna. Questa “tua “luna poi diventa scrigno di ricordi anche per tutti noi che ne subiamo (con serena nostalgia) un attrazione totale.