Era il quattordici ottobre 2021 quando i primi fiocchi di neve caddero anche nel bosco Magnano. Nel silenzio della notte i cristalli di ghiaccio formarono un leggero manto bianco anche nel mio piccolo borgo, al mattino tutto sembrava immobile tranne il fumo dei camini che si librava lentamente nel cielo. Osservando il paesaggio e gli ultimi fiocchi cadere incominciai a pensare alle vette del Pollino e hai pini loricati. Sentendo forte il richiamo di salire fin lassù pensai di organizzarmi per il giorno dopo, ma ben presto il cielo divenne sereno e qualche raggio di sole di tanto in tanto illuminava le montagne.
In poco tempo preparai lo zaino e a mezzogiorno ero già in macchina diretto al santuario del Pollino dove parte uno dei sentieri più brevi per raggiungere i grandi pini. Da San Severino Lucano raggiunsi il Fosso Iannace e da lì a piedi in due ore e mezza raggiunsi i primi pini loricati. Purtroppo non aveva nevicato molto ma il cielo era ancora coperto di nuvole nere. Le ciaspole rimasero attaccate allo zaino e con la macchina fotografica cercai di immortalare qualche scorcio ghiacciato, ma la luce piatta rendeva tutto grigio e poco interessante. Senza le ciaspole potevo camminare spedito e ne approfittai per raggiungere la vetta di serra Crispo, il sole stava scendendo verso l’orizzonte ma restava sempre coperto dalle nuvole.
Solo quando ero ormai sulla via del ritorno alcuni raggi incominciarono a filtrare, sembravano dei grandi fari che tagliavano la foschia cercando tra i piani del Pollino gli ultimi colori caldi d’autunno. Ancora una volta rimasi incantato dal fantastico gioco di luci, ebbi l’impressione che l’autunno non era ancora pronto per lasciare il posto all’inverno.