Di Antonio Iannibelli
Nella periferia di Bologna, nei pressi della zona industriale Roveri, si trova un piccolo angolo di natura che rischia di essere trascurato, ma che potrebbe invece rappresentare un’opportunità preziosa per la biodiversità e per il benessere della comunità locale. In questo spazio verde, pur essendo relativamente piccolo, si è sviluppata spontaneamente una ricca vegetazione, comprendente tra l’altro giovani alberi di vari generi e specie – come gelsi bianchi, farnie, olmi siberiani e campestri, bagolari, pioppi bianchi e pioppi neri cipressini, noci comuni, fichi -, una preziosa disponibilità di esemplari arborei che dovrebbe essere tenuta in grande considerazione, in previsione di un rimboschimento dell’area più che mai benvenuto nella lotta contro il riscaldamento globale. Questi alberi non solo contribuirebbero alla bellezza del paesaggio, ma offrirebbero anche rifugio e nutrimento a una moltitudine di specie animali.
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Di Antonio Iannibelli
Vi racconto una storia che mi tocca profondamente e che credo debba farci riflettere tutti. Nel cuore del Parco Don Bosco, a Bologna, due giovani faggi stanno lottando per la loro sopravvivenza. Un tempo facevano parte di un piccolo ecosistema rigoglioso, circondati da altri alberi, cespugli, e da un terrapieno che li proteggeva. Un angolo di verde, un vero polmone per la città, dove piante e animali coesistevano e contribuivano a rigenerare l’ambiente urbano.
Purtroppo, oggi la loro condizione è tragica. In seguito alla costruzione di una pista ciclabile, gli alberi che li circondavano sono stati abbattuti, il terrapieno che proteggeva le loro radici è stato asportato e le stesse radici sono state tagliate. Solo grazie all’intervento del Comitato Don Bosco (che ha segnalato al Comune la loro presenza) e del Comitato Besta i due faggi sono stati risparmiati, ma il danno è già stato fatto: oggi versano in uno stato che definirei “in coma” e, purtroppo, credo che le loro possibilità di sopravvivenza siano minime.
Di Antonio Iannibelli
Negli ultimi anni, la fauna selvatica di Bologna ha vissuto un’evoluzione significativa, diventando sempre più parte integrante del paesaggio urbano e naturale. Questo fenomeno rappresenta una ricchezza per la biodiversità locale, che però si trova a fronteggiare una crescente contraddizione: da un lato, la Costituzione italiana sancisce il principio della tutela ambientale e della biodiversità; dall’altro, le recenti modifiche normative sulla caccia rischiano di compromettere proprio quel delicato equilibrio che si vuole proteggere. La coesistenza tra fauna selvatica e insediamenti umani si scontra quindi con una legislazione che sembra muoversi in direzione opposta, generando un acceso dibattito sulla reale efficacia delle politiche ambientali adottate.
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Di Antonio Iannibelli
Recentemente, è stata fatta una scoperta straordinaria: due esemplari di faggio, Fagus sylvatica, sono stati trovati al parco Don Bosco di Bologna. Questo parco cittadino si trova a poche decine di metri sul livello del mare nel quartiere San Donato in zona Fiera District, una condizione rara che non favorisce normalmente la crescita di questi alberi. Tuttavia, notiamo che il Comune ha erroneamente catalogato questi alberi come Carpino bianco (Carpinus betulus).
Di Antonio Iannibelli
È meraviglioso vedere come la primavera porti nuova vita e vitalità anche al parco Don Bosco nel cuore di Bologna. La presenza degli uccelli che si moltiplica è un segno tangibile di questo rinnovamento stagionale. È stato osservato che nella prima settimana di aprile sono nati i giovani merli, che ora scorrazzano allegri per il parco, insieme ai nuovi nati delle cinciarelle, delle cinciallegre, dei falchi pellegrini e probabilmente molti altri piccoli abitanti alati che hanno fatto la loro comparsa.
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Di Antonio Iannibelli
Il fenomeno dell’inurbamento delle specie selvatiche è in costante espansione da diversi decenni. Le cause di questo fenomeno sono diverse e complesse, ma possono essere ricondotte principalmente a tre ambiti principali: i cambiamenti climatici, la diffusione delle specie esotiche e il rapido processo di urbanizzazione. In particolare, in Italia, osserviamo un inurbamento di specie animali che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile in contesti urbani o fortemente antropizzati.
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Di Antonio Iannibelli
Il Parco Don Bosco è un’oasi verde in mezzo all’urbanizzazione del Quartiere S. Donato, Fiera District di Bologna, e rappresenta un santuario vitale per la fauna, in particolare per l’avifauna. Quest’area, con la sua ricca diversità di specie e l’ambiente naturale fornito da grandi alberi e da numerosi cespugli, offre un rifugio prezioso per molte creature, sia durante il periodo di nidificazione che durante l’intero ciclo vitale.
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Di Antonio Iannibelli
Il Bosco della Mesola, situato nella provincia di Ferrara, è una delle riserve naturali più significative in Italia. Venne creato come riserva di caccia per i nobili ed è stato teatro di molti eventi storici ma ha svolto un ruolo importante per la conservazione del cervo italico (Cervus elaphus italicus).
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Di Antonio Iannibelli
La proposta di abbattere gli alberi del parco Don Bosco di Bologna denota la volontà di ignorare un principio fondamentale stabilito dalla Carta Costituzionale.
L’articolo 9 della Costituzione italiana stabilisce il principio fondamentale della tutela dell’ambiente e, dopo la modifica del 28 febbraio 2022, “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, sottolinea l’importanza della natura e della biodiversità, nonché l’interesse per il benessere degli animali. Riflette la consapevolezza dell’impatto delle azioni umane sull’ecosistema e sulle future generazioni. Questa evoluzione costituzionale denota un impegno più chiaro e specifico da parte dello Stato italiano verso la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio naturale.
Forse agli amministratori è sfuggito questo particolare? Forse non conoscono il significato di tutela della biodiversità e degli ecosistemi?
Di Antonio Iannibelli
Il lupo è una specie rigorosamente protetta secondo la Convenzione di Berna del 1979; è particolarmente tutelato dalla Direttiva 92/43/CEE, concernente la conservazione degli habitat naturali, della flora e fauna selvatica, nonché dalla legge italiana 11 febbraio 1992, n. 157, che stabilisce norme per la protezione della fauna selvatica e il controllo venatorio.
Recentemente, anche la Costituzione della Repubblica Italiana, con la riforma dell’articolo 9 adottata l’8 febbraio 2022, ha ampliato la tutela ambientale, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali.